Che cosa si può dire senza parole?
Tre storie, quattro personaggi , un gioco: così, a partire da un coinvolgimento ludico ben congeniato, Sans Mots risponde a questa domanda difficile.
Non è mimo, non è pantomima: il lavoro di Matteo Cionini e Patrizia Besantini è il risultato di una ricerca sul linguaggio, con il grande pregio della leggerezza. La drammaturgia, studiata e convincente, si accompagna a una vera attenzione per lo spettatore.
L’introduttorio iniziale, in cui l’uso dello spazio scenico (platea/palco) è totale, imposta da subito la relazione con il pubblico. Questa volontà di mantenere sempre “un gancio” tra palco e platea attraversa tutto il lavoro, anche nelle fasi successive, in cui l’attore, sul palco, dà spazio ai suoi personaggi. Il passaggio sul palcoscenico, molto ben gestito e senza sottolineature, non contraddice questa relazione: per cui le due parti si accostano in un contrasto felice, in cui la metafora del viaggio in aereo sopravvive come pretesto.
Dopo il debutto del 13 Maggio, lo spettacolo avrà ancora una replica torinese il 26 Giugno, prima di approdare al Fringe Festival di Edimburgo, quest’estate.